Ricorre lunedì 10 maggio 2021 il 25° anniversario della morte di don Luigi “Gigi” Guglielmi. Quel giorno, la Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla ne fa memoria nella Cattedrale di Reggio Emilia con la santa Messa alle ore 19:00 presieduta dal vescovo Mons. Massimo Camisasca con omelia tenuta dal vescovo di Crema Mons. Daniele Gianotti.
La celebrazione sarà trasmessa in diretta a cura del Centro diocesano Comunicazioni sociali su Teletricolore e in streaming sul canale YouTube “La Libertà Tv” e sulla pagina Facebook del settimanale La Libertà.
Nato il 29 settembre 1945 a Borzano di Albinea, Luigi Guglielmi ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 29 giugno 1969 assieme al fratello Tiziano, dei Padri Bianchi, rimasto ucciso in un incidente aereo nel 1980 in Rwanda.
Dopo aver svolto servizio pastorale come vicario parrocchiale in Santo Stefano a Reggio e a Roma nella parrocchia della Magliana, è stato parroco di Castellazzo e Roncadella, fondando una delle prime esperienze in Diocesi di Unità Pastorale (Madonna della Neve con le parrocchie di Gavasseto, Marmirolo e Masone, oltre ovviamente a Castellazzo e Roncadella: ora l’Unità Pastorale è allargata anche alle parrocchia di Bagno, Corticella e san Donnino con il nuovo nome di Unità Pastorale Beata Vergine della Neve). È stato insegnante di musica alle classi medie dell’Istituto San Vincenzo e assistente diocesano dell’Azione Cattolica dei Ragazzi. Il vescovo Gibertini nel 1992 lo nominò direttore della Caritas diocesana, ma aveva sempre nel cuore le missioni diocesane, non solo in Rwanda dove il fratello Tiziano era missionario, ma soprattutto in Albania dove, nel 1993, rimase ferito gravemente al volto da un colpo di pistola sparato da un giovane che poi due anni più tardi incontrò in carcere, firmando in procura un atto di perdono incondizionato.
Diplomato presso il Pontificio Ateneo di musica sacra, don Luigi fu un sacerdote appassionato e competente, compositore e direttore di cori liturgici, fino a fondare insieme a monsignor Guerrino Orlandini la scuola poi diventata Istituto Diocesano di Musica e Liturgia, oggi a lui intitolato.
“Veramente il Signore è stato generoso. La mia risposta non lo è sempre stata in uguale misura, ma confido, ora che mi trovo al suo cospetto, in quella misericordia che mi sono sempre sforzato di accogliere e di annunciare. Ho cercato di vivere anch’io distaccato dalle cose, pur avendo tutto il necessario per il mio ministero. Posso dire ancora qualcosa ai cristiani delle comunità che ho servito, ai giovani soprattutto: il coraggio di scelte generose che li spinga a non temere di perdere qualcosa per il Signore, perché c’è tutto da guadagnare”.
Dal suo testamento spirituale